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Ottobre 28, 2016

Andrea Fracassi Architetture dal Mondo 1

Villa Savoye – Le Corbusier | Architetture dal Mondo

Villa Savoye

Sebbene sia stato uno dei pionieri dell’architettura moderna, Le Corbusier, il cui vero nome è Charles-Édouard Jeanneret, fu molto di più di un semplice architetto. Fu anche scrittore, pittore, urbanista e designer di alcuni dei mobili più famosi e iconici del 20° secolo. In una carriera durata cinque decenni, ha creato un corpo di lavoro ancora venerato e rispettato tutt’oggi.Nulla meglio delle sue opere serve a dimostrarci quale fosse il suo modo di concepire l’architettura. Nella Villa Savoje costruita a Poissy, in Francia, tra il 1929 e il 1931, Le Corbusier dimostra di avere già messo perfettamente a punto il proprio innovativo linguaggio.

Il progetto

Villa Savoye è probabilmente l’edificio più famoso di Le Corbusier dal 1950 poichè ha avuto un’enorme influenza sul modernismo internazionale. E ‘stata progettata rivolgendosi ai suoi emblematici “cinque punti”, i principi basilari della sua nuova estetica architettonica:

sostegno dei pilotis del piano terra che ha permesso l’elevazione dell’edificio da terra e la continuità del giardino sottostante;
tetto funzionale come giardino e terrazza, che dà continuità al tema della natura sul suolo occupato dall’edificio;
pianta libera, senza pareti portanti che consente la disposizione dei muri divisori in qualsiasi parte e se necessari esteticamente;
finestre a nastro, per una maggiore illuminazione e ventilazione degli ambienti;
facciata libera che fa da pelle esterna per finestre e muri senza funzioni portanti.

La passeggiata architettonica

Un soffice manto erboso circonda la struttura, permettendole di inserirsi perfettamente tra la campagna e i frutteti della valle della Senna. Villa Savoye si presenta semplice, senza inutili decorazioni e tutto ciò grazie a una struttura moderna in calcestruzzo armato.

Abbracciando completamente i 5 punti dell’architettura, di cui Le Corbusier parla abbondantemente nel celebre testo “Verso una architettura”, la struttura da un’immagine di sé più leggera, meno vincolata dalle pareti portanti dell’edilizia storica. I “pilotis” rendono la struttura quasi sospesa sul manto erboso, permettendo al progettista il disegno di una pianta libera.

Attraversando l’ingresso, il visitatore può iniziare la scoperta di uno degli spazi interni più innovativi di sempre. La “casa è una macchina per abitare”, sottolineava Le Corbusier, per cui tutto è studiato in maniera razionale per assecondare i bisogni dei residenti: tutto è a misura d’uomo. Mentre nel livello interrato è stato progettato un vano di servizio per caldaia e serbatoi, al piano terra trovano spazio un piccolo ingresso, il garage e gli spazi per il personale.

La spirale elicoidale della scala a chiocciola accompagna la visita ai piani superiori. Le “finestre a nastro”, possibili grazie alla nuova struttura intelaiata, permettono una maggiore luminosità degli ambienti e una vista straordinaria della campagna francese.

La “passeggiata architettonica” prosegue attraverso il giardino pensile, forse il primo vero spazio verde mai realizzato nel cuore di una struttura. Infine, sulla copertura, niente più tetti a falde, tipici della tradizione architettonica, ma “toit a terrasse”, in altre parole un tetto piano, orizzontale, fruibile e che può essere anche utilizzato per ottenere un piccolo spazio giardino.

Cenni storici

Abitata fino all’inizio degli anni ’40 dalla famiglia Savoye, divenne, durante il secondo conflitto mondiale, un rifugio per i soldati alleati. Danneggiato a causa dei bombardamenti, l’edificio restò praticamente inutilizzato fino alla fine degli anni ‘50.

L’amministrazione comunale nel 1958 decise di rilevare la proprietà per fini edificatori, ma fu lo stesso Le Corbusier a impedire la demolizione di Casa Savoye.

Lo stato francese acquisì nel 1963 la struttura dal Comune di Poissy e iniziò i lavori di recupero, ripesi poi negli anni ’80 e terminati solo nel 1997.